mediterraneometropolitano

Pino Pascali. Mediterraneo Metropolitano

marzo 22, 2011
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31 marzo – 14 aprile 2011

Contrafforti della Pilotta

Piazzale della Pace, 7/a, 43100 Parma (PR)

da lunedì a giovedì 09.00 – 13.oo / 14.00 – 17.00

venerdì 09.00 – 13.00

Inaugurazione giovedì 31 marzo ore 16.00

Pino Pascali. Mediterraneo Metropolitano è una mostra di ricerca ideata e realizzata da studenti che hanno partecipato al Workshop Pensare per Fare, nell’ambito del corso universitario Storia e Teorie delle Esposizioni e degli Allestimenti, tenuto dalla prof.ssa Francesca Zanella. La mostra è promossa dal Dipartimento dei Beni Culturali e dello Spettacolo dell’Università di Parma ed è ospitata nella sede dei Contrafforti della Pilotta, nel pieno centro della città.

La mostra intende ricostruire, attraverso un taglio critico e tematico originale e innovativo, il ruolo di Pino Pascali quale creatore di campagne pubblicitarie, in particolare dei video mandati in onda nella trasmissione RAI Carosello. La mostra ripercorre la produzione pubblicitaria di Pascali, che tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta ha lavorato in RAI come aiuto scenografo e presso la casa di produzione pubblicitaria Lodolo Film quale ideatore di personaggi e creatore di storyboard. Nel giro di pochi anni, Pascali ha popolato il Carosello di personaggi stravaganti, protagonisti di brevi film di animazione rimasti celebri nella storia della televisione. L’intento della mostra è anche di sottolineare come nell’attività di Pascali si possano riscontrare due componenti essenziali: la cultura mediterranea e il contesto metropolitano. In questo senso, Mediterraneo e Metropolitano possono essere pensati come “serbatoi di idee” ai quali l’artista attingeva in totale libertà per creare i suoi spot.

 

P. Pascali, Skyline New York, penna, timbri, matite e china su carta (cm 25 x 35,4), 1963. Courtesy Galleria Frittelli Arte Contemporanea, Firenze

P. Pascali, Tempio greco, tecnica mista su cartoncino (cm 33 x 35) 1963. Courtesy Galleria Colossi Arte Contemporanea, Brescia

La maquette espositiva consiste in un percorso attraverso opere riprodotte selezionate dai cicli prodotti da Pascali per i Caroselli. I brevi film di animazione, popolati da personaggi pascaliani quali Salvador Matador e i Killers, vengono suggeriti per mezzo di modellini scenografici. Completano il percorso videoproiezioni di approfondimento sulle opere e sull’artista, il tutto corredato da eventuali interventi da parte degli organizzatori. Il catalogo della mostra, in formato pdf, è reperibile al link https://mediterraneometropolitano.wordpress.com/.

Si ringraziano:

Galleria Colossi Arte Contemporanea di Daniele Colossi, Corsia del Gambero, 12/13 – 25121 Brescia
Galleria Frittelli Arte Contemporanea di Carlo e Simone Frittelli, via Val di Marina 15 – 50127 Firenze
per avere acconsentito alla riproduzione delle immagini delle opere realizzate da Pino Pascali, selezionate per la               realizzazione della mostra e dei materiali didattici e divulgativi inerenti

Il Dipartimento dei beni culturali e dello spettacolo, e il direttore Prof. Luigi Allegri, per avere appoggiato il progetto.


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Perché mediterraneometropolitano?

dicembre 14, 2010
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Il progetto di mostra Pino Pascali. Mediterraneo Metropolitano si affianca alla riflessione sul tema Architettura & Pubblicità. Pertanto il progetto si propone di ripercorrere la produzione pubblicitaria di Pascali ­- alla quale l’artista si dedicava tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta – con l’intento di metterne in evidenza gli elementi derivati dall’architettura.

Ci siamo chiesti in che modo l’architettura va ad inserirsi negli spot che Pascali realizza per il Carosello e come la si potrebbe leggere.

Cercando l’architettura nelle pubblicità di Pascali si trovano le scenografie create per i brevi film di animazione, quegli sfondi che ospitavano le avventure di bizzarri personaggi e che l’artista realizzava attraverso una sorta di rielaborazione ludica del costruito. Pascali giocava con la materia, prediligeva la tecnica mista. Composti giustapponendo diversi materiali, i fondali richiamano di volta in volta l’idea di una metropoli americana anni Trenta – come per la saga dei Killers pensata per i gelati Algida – muri spogli e muri ricoperti di affissioni, il reticolo delle strade attraversato dal treno ma anche la serenità dell’architettura classica – come per il Carosello “Bacco” – o il paesaggio desertico che lascia intravedere le piramidi in lontananza. Nei lavori per la pubblicità – se non in tutta la produzione di Pascali – si potrebbero individuare due aree tematiche compresenti, che abbiamo ritenuto efficace condensare nell’ossimoro che dà il titolo al progetto espositivo. Mediterraneo e metropolitano possono essere pensati come serbatoi di idee ai quali Pascali attingeva in totale libertà per creare i suoi spot.

L’avvicinamento di due termini che  richiamano immagini antitetiche si ricollega anche alla biografia dell’artista, nato a Bari e cresciuto (artisticamente) a Roma con l’immaginazione rivolta alla cultura americana.


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La materia secondo Pascali

dicembre 9, 2010
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“Io cerco di fare quello che mi piace fare, in fondo è l’unico sistema che per me va bene”

(tratto da Pino Pascali, a cura di Anna D’Elia, 2010, Electa, p. 110)

Pino Pascali amava il gioco, i materiali di scarto e la velocità…si rifiutava di fissare la propria arte in uno stile. Frequentava gli studi della RAI e gli atelier così come i campi rom, le discariche e le spiagge. Andava alla ricerca di oggetti smarriti o abbandonati, poi li assemblava, dando loro nuova vita.


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Felici contaminazioni

novembre 30, 2010
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Raccontiamo di Pino Pascali, un artista barese di nascita e romano di adozione.

Pascali si forma come scenografo all’Accademia di Belle Arti di Roma e tiene la prima personale  nel 1965  alla galleria “La Tartaruga” di Roma. Prima di attirare su di sé l’attenzione di galleristi e critici Pascali lavorava nel mondo della televisione; era il creativo della Lodolo Film, una casa di produzione pubblicitaria e aiuto-scenografo in Rai. La sua sperimentazione artistica, soprattutto nel periodo che va dal 1958 al 1957, si intreccia con l’attività di pubblicitario.


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